Lungo costa incontriamo ampi tratti di sabbia vergine, in cui rimangono solo le nostre orme e quelle degli uccelli in cerca di cibo.
Ci vengono in mente le parole di un’altra coppia in cammino, che è stata per noi una grande fonte d’ispirazione.
“Raramente ho sentito con così tanta forza quanto fosse essenziale lasciare una traccia. Non per l’orgoglio, non per i posteri, non per l’ego. Ma per la creazione in sé, per segnare la propria esistenza: per non vivere solamente per noi stessi.”
Questo è un pensiero che è venuto a Sonia e Alexandre Poussin mentre attraversavano il continente africano a piedi da Città del Capo a Israele. Una coppia, due anni di cammino, 14 mila chilometri.
Il loro libro, Africa Trek, è un resoconto vivido e forte in cui s’intrecciano vari argomenti: l’Africa selvaggia, con il suo aspetto più crudo e reale, il ritorno all’essenziale attraverso il viaggio a piedi, ma anche la forza dell’amore che lega i due avventurieri.
“Ogni giorno percorso vicino a lei è una dichiarazione d’amore”, dice Alexandre di Sonia.
Infatti, ciò che stupisce non è tanto la spettacolarità del loro viaggio, ma l’energia che li unisce, spronandoli a superare ogni difficoltà.
Mossi da questa storia romantica proseguiamo il nostro cammino alla ricerca di una visione più chiara del mondo, delle persone e del paesaggio.
Seguiamo il desiderio di lasciare una traccia che rappresenti fedelmente noi stessi; diventare le persone che la nostra parte saggia vorrebbe che fossimo.
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