Era un pastore che amava la sua terra e sognava di fare lo scultore. Un giorno al tramonto, mentre il sole scendeva oltre il Mar di Sicilia illuminando di rosso le sue montagne, capì che nel luogo in cui si trovava gli spiriti dormivano sotto terra. Cominciò a pensare a un grande teatro, un progetto geomantico per canalizzare la loro voce.
Doveva essere più grande di una scultura, più imponente di un teatro: una grande massa rocciosa che, come un pianeta, viaggia fra le stelle.
Siamo andati a vedere il progetto di quel pastore, in continua evoluzione come la galassia in cui nasce.
Il bello di questo luogo è che i pianeti e le stelle sono come una presenza nell’aria. Ci si sente come su una navicella lanciata nello spazio da cui osservare chi siamo, dove andiamo.
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